Si intende la calcolosi che interessa il rene e l’uretere. I calcoli vescicali hanno altre cause (normalmente ostruzione da Ipertrofia Prostatica nell’uomo e dell’uretra o da infezione, più rari ,nella donna) e di questi non parlerò ora.
Sono molto spesso responsabili della “colica renale”, un dolore che può essere anche molto forte, localizzato al fianco e irradiato verso i genitali dallo stesso lato (testicolo nell’uomo e grandi labbra nella donna).Spesso è accompagnato da nausea, vomito. Può comparire la febbre con puntate anche piuttosto alte (oltre 30 gradi) e con brivido.
La colica si verifica non tanto per la presenza del calcolo nella via urinaria quanto al fatto che questo si posiziona in tal modo da impedire il passaggio dell’urina con conseguente ristagno della stessa e dilatazione conseguente dell’uretere e del rene a monte dell’ostacolo.
I calcoli principalmente possono essere formati da sali di calcio (ossalato o fosfato) che sono i più numerosi, da acido urico, da magnesio-ammonio-fostato detti di “struvite” (calcoli formati da processi chimici dovuti alla presenza di particolari batteri e quindi da infezione), da cause genetiche come quelli di cistina.
Cause meno frequenti sono: alcune malformazioni anatomiche come la “sindrome del Giunto pieloureterale” (un restringimento dell’uretere), componenti metaboliche come l’Iperparatiroidismo o pregressi interventi sull’intestino possono contribuire, insieme ad altre cause, alla loro formazione.
Diagnosi
Come accennato, la sintomatologia è quasi sempre caratteristica. La diagnosi differenziale è con la colica epatica a destra. In questo caso però il dolore è irradiato più posteriormente che in basso. Nella colica renale non ci sono segni di peritonismo (addome dolorabile alla palpazione e teso), proprio perché il rene è un organo molto posteriore (retroperitoneale). Il “mal di schiena” forte può essere confuso con la colica renale. in questo caso il dolore di solito non è irradiato e spesso è bilaterale.
In aiuto ci viene l’ecografia come primo passo diagnostico per immagini. Ci dirà se ci sono calcoli nel rene e nell’uretere terminale (in basso, allo sbocco in vescica). Nei calcoli ureterali l’ecografia è scarsamente diagnostica perché si interpone l’intestino, con il suo gas, tra la sonda ecografica e il calcolo. Gli ultrasuoni a contatto con il gas si disperdono e non emettono echi.
L’Rx addome AV (la normale lastra all’addome) in questo caso ci potrà mostrare la presenza di una calcificazione lungo il tragitto che l’uretere compie nell’addome, sospetto per calcolo. Questo si verifica solo con i calcoli a base di calcio (rx opachi). Purtroppo non succede con quelli rx trasparenti (es. acido urico, peraltro più rari). L’esame più indicato dopo sospetto ecografico di una litiasi della via urinaria è comunque la TAC senza mezzo di contrasto che non necessita di esami o preparazione particolari ed più efficace degli altri per fare una diagnosi. Anche la densità del calcolo (misurato in Unita Hounsfield – UH) ci dice se questo è di acido urico (sotto 500 UH) o di calcio (sopra 500 HU).
L’esame urine ci mostrerà il sedimento e il PH.
Terapia
La terapia, oltre a quella antidolorifica, viene decisa in base alla sintomatologia, alle dimensioni del calcolo (da pochi millimetri ad alcuni centimetri), dalla sua posizione (calici renali, pelvi, uretere iniziale o terminale) e dalla sua sospetta composizione.Per i calcoli ureterali più piccoli ha senso la “terapia espulsiva”. I calcoli sotto i 5 mm e verso la parte terminale dell’uretere (verso l’uscita) hanno il’80% di probabilità di essere espulsi. Il farmaco utilizzato è un alfa-litico come la tamsulosina che si da’ di solito nell’Ipertrofia prostatica (in questo caso “ammorbidisce” l’uretere diminuendo il tono della sua muscolatura e facilitando il passaggio del calcolo) associato a cortisone con la funzione di diminuire l’edema (rigonfiamento) attorno al calcolo.
Se non c’è una ragione d’urgenza e il calcolo è completamente rx trasparente (ph urine acido sospetto per acido urico) si ottengono ottimi risultati con l’assunzione per via orale di sostanze alcalinizzanti le urine che sciolgono il calcolo senza necessità di trattamento ulteriore. Purtroppo per i calcoli a base di calcio, che sono i più numerosi, non c’è una valida terapia che li sciolga.
Per i calcoli renali fino a 1,5 cm viene utilizzato il trattamento extracorporeo (ESWL). Un “palloncino” viene posizionato sul fianco del paziente e una fonte di energia avente come “fuoco” il calcolo, lo rompe. I frammenti dovranno essere espulsi nelle ore e nei giorni successivi. L’utlizzo di farmaci a base di citrato di potassio e magnesio può aiutare lo sfaldamento dei frammenti dei calcoli a base di calcio oltre che la loro riformazione (da soli non sono sufficienti).
Per i calcoli renali ancora più grossi (a stampo, oltre 1,5- 2cm) viene utilizzato il trattamento percutaneo o PCNL(incisione sul fianco di circa 1 cm e asportazione dei frammenti sotto visione con uno strumento apposito dopo averli rotti).
Per i calcoli ureterali e ostruenti (quelli che danno la colica) e, in caso di insuccesso della terapia medica l’intervento praticato è l’ureteroscopia (URS) o la RIRS (chirurgia retrograda intrarenale). Si tratta di interventi endoscopico che che consistono nell’introdurre per via anterograda(uretra, vescica e poi uretere) una piccola sonda rigida (URS) e flessibile (RIRS) a fibre ottiche, all’interno della quale vi è una fonte di energia, di solito laser, che rompe il calcolo. Alla fine della manovra viene spesso posizionato uno stent (un tubicino interno all’uretere), che favorisce l’espulsione dei frammenti residui ed evita la colica vera e propria anche se a volte può dare fastidio.
L’intervento laparoscopico o ac cielo aperto per la calcolosi urinaria è evento raro e necessario ormai di rado.
Prevenzione e dieta
Un tempo si diceva che chi soffriva di calcoli a base di calcio non doveva bere latte, mangiare formaggio e comunque assumere meno calcio. In realtà si è si visto proprio il contrario: chi ha già formato calcoli di calcio e assume una quantità di calcio inferiore agli 800 mg al giorno è più a rischio di riformare calcoli di calcio per aumento della mobilizzazione di questo ione dall’osso. L’eccessiva assunzione di proteine animali (più di due volte a settimana) favorisce la formazione di calcoli sia di acido urico che di ossalato di calcio. Più di 3 grammi al giorno di sodio posso o avere lo stesso effetto
Frutta e verdura fanno bene perché alcalinizzano le urine (aumentano il pH) e rallentano la formazione di calcoli di acido urico.